Da un paio di settimane sono stata bersagliata di informazioni su un libro che la mia coscienza (Esse) vuole farmi leggere: "cinquanta sfumature di grigio".
"E' bello, ti piacerebbe un sacco!" continua a ripetermi. Peccato che lei ignori completamente che io non ho letto per intero nemmeno il libro sul quale è stato pubblicato il mio racconto. E' un periodo un pò così, non sono da libri d'amore, figurarsi quelli di sesso!
E' che io l'amore odio leggerlo, perchè mi da tutta quella ispirazione... che mi fa venire voglia di scrivere. Di scrivere come facevo una volta, quando ero una ragazzina di quelle con tante aspettative sul futuro. Io c'avevo l'argento vivo addosso, una volta. E chi mi fermava? Io mi sarei diplomata, avrei scritto qualche bella poesia ad effetto e mi avrebbero dato un posticino per una rubrica in un bel giornale, come Carrie Bradshaw. Già, ero convinta di avere un talento indescrivibile, splendido, che dovevo condividere con il resto del mondo, per far sognare tante altre ragazzine come me.
Sì, perchè sognavo un sacco. I libri erano le mie ali per volare via dalla realtà. Ero sicura che sarei diventata la fonte d'ispirazione per molte persone, solo questo mi interessava.
Questo succedeva quando avevo 16 anni.
Quando avevo 18 anni, invece, sognavo di finire il prima possibile la scuola e diventare una star del web: ero sicurissima che conquistando il popolo mondiale con la mia straripante simpatia mi avrebbero dato una rubrica su un quotidiano nazionale, così sarei diventata ricca come Carrie Bradshaw.
Ero fermamente convinta che avere talento, anche minimo, mi avrebbe portato ad avere tanti soldi, ed erano i soldi il fine di tutto, per me.
Adesso che sono vicina ai 21 anni spero con tutta me stessa di riuscire a trovare un lavoro (qualsiasi) che mi dia uno stipendio buono, così che possa riuscire a comprarmi tonnellate di borse e scarpe firmate. In alternativa non disdegno troppo l'idea di sposare uno Hugh Hefner della situazione, magari sul punto di schiattare. Scrivere? La mia firma sugli assegni che distribuirò non vale? Ah, allora no, credo che non scriverò più. Infondo era un talento, ma i talenti senza i soldi necessari a svilupparli, non servono a niente.
Alla luce di ciò, sono arrivata alla conclusione che più cresco, più divento scema.
Preferivo avere un pizzico di stile in meno, ma un pò di cervello in più, e qualche scopo nella vita.
Ho sempre odiato chi non sapesse cosa voleva esattamente fare nella sua vita, almeno come aspirazione, e ora eccomi qui, che non so più nemmeno se quel talento lo avevo davvero, o me lo ero inventato.
E voi, voi avete o avevate qualche sogno di vita da realizzare?
Buona notte e tanti baci!
Hai 21 anni, è normale avere dubbi.
RispondiEliminaAnch'io ne ho e sono molto più grande di te.
Non lo so se si facciano i soldi scrivendo.
Fabio Volo li ha fatti, ma forse è un'eccezione.
Scrivi bene e sei simpatica, perchè smettere?
Forse farai altro nella vita, ma, se ti fa stare bene, perchè mettere una passione da parte?
Mah, Fabio Volo ha avuto fortuna. Mi piace scrivere ma... ma non sono più sognatrice come una volta. Forse è questo che mi manca per avere quella fortuna che i grandi scrittori hanno.
EliminaGuarda che io ti seguivo anche quando non mi commentavi mai, perchè è interessante quello che scrivi e come lo scrivi.
Elimina21 anni sono pochi per gettare la spugna.
P.s: Hai cambiato il nome del blog?
Grazie, comunque è bello quello che scrivi perchè sei semplice e diretta. Sì ho cambiato il nome con qualcosa di più allegro, mi pareva che il vecchio nome non stesse bene con il blog.
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