venerdì 30 novembre 2012

La lunga ed emozionante storia dei miei capelli...

"Ogni riccio è un capriccio!" mi diceva sempre mia madre, quando da bambina mi intestardivo su qualcosa. Avevo il vizio brutto (che ho tutt'ora) di socchiudere gli occhi quando volevo guardare in cagnesco qualcuno,  così da rendere visibile quel leggerissimo strabismo di Venere che mi caratterizza. Mio padre diceva che era quello sguardo "storto" e i capelli ricci che mi davano l'aria da diavoletto.
Ero una magrissima bambina con un dente ogni quarto d'ora (grazie a Dio hanno inventato l'apparecchio per i denti) e questa massa informe di capelli boccolosi, scuri e corti, che mi facevano sembrare la testa un fungo.
Mia sorella invece, aveva una chioma folta e liscia color nero corvino, così lucida da sembrare una piccola Biancaneve, con quella bella pelle bianca. Le fortune tutte a quella maledetta. A lei, la chiamavano Biancaneve, a me Harry Potter.
Da piccola odiavo i miei capelli.
Sapete, quando i bambini cercano un motivo per prendere in giro qualcuno, lo trovano, costi quel che costi! Su di me partirono in quarta con i capelli: mi chiamavano "Pascal", come il ragazzo capellone che era protagonista dei dialoghi sul libro di francese. Dio, quel soprannome me lo sono portato dietro tutti i tre anni delle medie. A infierire ci si mise pure la moda! In quegli anni c'era la moda del liscio piastrato e perfetto, così che passavo tutti i sabati pomeriggi a soffrire come un cane mentre mia cugina (povera santa), mi lisciava i capelli con la sua vecchia piastra professionale. Arrivavo a fine lavoro con un mal di testa atroce, ma almeno per due giorni la settimana avrei avuto i capelli guardabili.
"Ma sono così belli questi ricci!" mi diceva sempre la mia cugina più grande mentre cercava di stirarli "Prima o poi ti piaceranno!".
Non le credevo, anzi, ero convinta che si sbagliasse. Come poteva piacermi quella testa a fungo? Ma poco dopo me ne innamorai.
E fu così, che l'anno successivo, entrata alle superiori, i miei boccoli lunghi fino alla vita e folti riscuoterono molta approvazione anche da chi mi aveva presa in giro fino a qualche mese prima.
Tutti mi chiedevano se erano naturali, se avevo fatto la permanente, se li acconciassi io così. No, loro funzionano come vogliono, tutt'ora che sono tinti, sono un pò più corti, un pò più vecchi.
E anche adesso, se sbatto i piedi per terra come da bambina, loro tremano, e mia madre, mentre scuote la testa ripete sempre la stessa frase: "Ogni riccio è un capriccio!"
E pensate che ne ho mille di ricci, se non di più.
Quei mille capricci che continuo a fare, come i miei capelli, mi rappresentano.
Pazzi e ribelli come me.
Avete anche voi una parte del corpo che credete vi caratterizzi più di tutto il resto? O sono l'unica che fa queste similitudini?

mercoledì 28 novembre 2012

I sogni son desideri...

L'ennesimo appuntamento notturno, quello tra me e i miei pensieri. Mh, speriamo solo che non diventi un vizio, ogni tanto la notte dovrei dormire pure io, mica posso fare il gufo tutta la vita eh!
Da un paio di settimane sono stata bersagliata di informazioni su un libro che la mia coscienza (Esse) vuole farmi leggere: "cinquanta sfumature di grigio".
"E' bello, ti piacerebbe un sacco!" continua a ripetermi. Peccato  che lei ignori completamente che io non ho letto per intero nemmeno il libro sul quale è stato pubblicato il mio racconto. E' un periodo un pò così, non sono da libri d'amore, figurarsi quelli di sesso!
E' che io l'amore odio leggerlo, perchè mi da tutta quella ispirazione... che mi fa venire voglia di scrivere. Di scrivere come facevo una volta, quando ero una ragazzina di quelle con tante aspettative sul futuro. Io c'avevo l'argento vivo addosso, una volta. E chi mi fermava? Io mi sarei diplomata, avrei scritto qualche bella poesia ad effetto e mi avrebbero dato un posticino per una rubrica in un bel giornale, come Carrie Bradshaw. Già, ero convinta di avere un talento indescrivibile, splendido, che dovevo condividere con il resto del mondo, per far sognare tante altre ragazzine come me.
Sì, perchè sognavo un sacco. I libri erano le mie ali per volare via dalla realtà. Ero sicura che sarei diventata la fonte d'ispirazione per molte persone, solo questo mi interessava. 
Questo succedeva quando avevo 16 anni.
Quando avevo 18 anni, invece, sognavo di finire il prima possibile la scuola e diventare una star del web: ero sicurissima che conquistando il popolo mondiale con la mia straripante simpatia mi avrebbero dato una rubrica su un quotidiano nazionale, così sarei diventata ricca come Carrie Bradshaw.
Ero fermamente convinta che avere talento, anche minimo, mi avrebbe portato ad avere tanti soldi, ed erano i soldi il fine di tutto, per me.
Adesso che sono vicina ai 21 anni spero con tutta me stessa di riuscire a trovare un lavoro (qualsiasi) che mi dia uno stipendio buono, così che possa riuscire a comprarmi tonnellate di borse e scarpe firmate. In alternativa non disdegno troppo l'idea di sposare uno Hugh Hefner della situazione, magari sul punto di schiattare. Scrivere? La mia firma sugli assegni che distribuirò non vale?  Ah, allora no, credo che non scriverò più. Infondo era un talento, ma i talenti senza i soldi necessari a svilupparli, non servono a niente.
Alla luce di ciò, sono arrivata alla conclusione che più cresco, più divento scema.
Preferivo avere un pizzico di stile in meno, ma un pò di cervello in più, e qualche scopo nella vita.
Ho sempre odiato chi non sapesse cosa voleva esattamente fare nella sua vita, almeno come aspirazione, e ora eccomi qui, che non so più nemmeno se quel talento lo avevo davvero, o me lo ero inventato.
E voi, voi avete o avevate qualche sogno di vita da realizzare?
Buona notte e tanti baci!

giovedì 22 novembre 2012

Aspettando la maschera anti-occhiaie...

Eh, sì, scrivere un nuovo post alle 00 e 42 minuti è un pò da pazzi.
Ma eccomi qui, davanti al computer con gli occhi che si chiudono dal sonno... ma devo scrivere. Devo resistere per un'altra mezz'ora.  Ho bisogno di non addormentarmi, non posso.
Ho messo in congelatore la maschera anti-occhiaie comprata oggi e deve starci almeno un'ora.
Lo so che sono una fissatona ma negli ultimi tempi il lavoro mi stressa e ho delle occhiaie che nemmeno Edward di Twilight... ok, sarò sincera, negli ultimi due anni la vita mi stressa e le occhiaie mi solcano il viso togliendo la freschezza che un volto giovane dovrebbe avere. Le ho provate tutte ma non c'è verso, non se ne vanno, 'ste stronze. Sono diventate un  complesso mentale, fisico, uno stress che mi stressa anche trovare un rimedio allo stress che me le provoca.
Posso dormire quattordici ore filate e poi uscire, che se mi vede qualcuno mi fa: "Dormito poco stanotte? Hai certe occhiaie!" e allora giù! Chili di correttore...
Nell'ultima settimana poi, dormo pure da schifo che ho il dente del giudizio che mi fa malissimo e digrigno i denti nel sonno per lo stress del lavoro. Immaginatevi che faccia fresca e riposata posso avere.
Sembro un vampiro, azzanno dal nervosismo.
Senza contare che al lavoro, che era il  mio paradiso idilliaco, ora è un'inferno. E' pur sempre l' ufficio con la macchinetta del caffè gratis, il collegamento a internet per non fare una cippa quando ti annoi e che ti permette di dire le cattiverie ai clienti ignoranti, ma adesso è arrivata Lucifero, una mia collega che si è messa a fare la comandina e ha sputtanato al capo che andiamo su Facebook mentre telefoniamo. Morale della favola: niente Facebook per nessuno e mi girano a mille, perchè la connessione a casa mia è lenta e preferivo navigare dall'ufficio (anche perchè mi vengono in mente gli stati migliori, al lavoro). Quella Lucifero vuole morire.
Più stress, più occhiaie, meno capelli che mi rimangono in testa (sto scherzando, ho una testa che fa concorrenza a un leone): Zaffiro mi ha detto di aver ritrovato fili d'oro delle mie chiome dappertutto.
Ah, già, Zaffiro... Ieri sera mi ha detto "Ci vediamo presto così ti racconto il mio primo giorno di lavoro".
Sì, come no. Un uomo che ti dice ci vediamo presto, ti sta dicendo "Ci vediamo tra dieci anni al matrimonio di un amico comune".
Mah, indubbiamente è meglio così. Indubbiamente io preferisco così. Indubbiamente uno così mi farebbe del male e per quanto siano dolci i suoi occhi, meglio che stanno lontani da me, che portano solo guai.
Mah, forse è per questo che voglio cavarmi 'ste maledette occhiaie, per essere fresca a quel matrimonio dell'amico comune tra diec'anni. E si sa che noi donne per farci belle, abbiamo bisogno di un'eternità di tempo.
Sto delirando.
Sarà pronta 'sta dannata maschera? Bah, forse me ne servirebbe una per il cervello!
Se dovesse funzionare anche per quello, sareste le prime a saperlo.
Buona notte!

lunedì 19 novembre 2012

Odio la dura verità...

...Soprattutto quando mi dice che non sono l'impavida stronza che credevo di essere.
E la odio ancora di più quando fa parlare il cuore... Insomma ho conosciuto un ragazzo. No, in realtà sono due ragazzi ma mi piace illudermi che il ragazzo con cui esco e quello per cui ho una cotta siano la stessa persona. Ma se non esci con il tipo per cui hai una cotta, con chi esci, EnneN? Con un bellissimo cretino (e focalizzerei l'attenzione su "cretino", prima di "bellissimo") che se non aprisse mai bocca, non sarebbe neanche male. Purtroppo da vita a certi pensieri così stupidi che il suono dei peti sarebbe più interessante.
Allora perchè ci esci, EnneN? Per fare da spalla alla mia amica Acidella che esce con l'amico di questo Bijou, un delizioso e dolce morettino. Da brava amica mi sacrifico per lei, (Sì lo ammetto, non è poi un grande sacrificio visto che è bello e bacia bene... Ma non è scattata la scintilla!) anche se in segreto vorrei poter conoscere meglio qualcun altro.
Ecco, colui che è riuscito a far breccia nel mio cuoricino avvizzito e sterile, si chiama Zaffiro. Sono stati i suoi occhi a fulminarmi, di un azzurro limpido come l'animo di un bambino; poi c'è stata la frase "Mi piace come mi guardi" detta con la leggerezza di chi non sa cosa provoca e con la felicità di chi non viene mai guardato davvero. Potevo non capitolare? No, io a queste cose non resisto.
Mi potrei innamorare di lui, se mi abbraccia di nuovo.
Bhè credo che questa sia la dura verità.
La dura verità che odio da morire.

sabato 17 novembre 2012

La coppia di Single Ladies...

Ebbene sì! Dopo due (e sottolineo *due*) lunghi mesi come ultima delle Single Ladies, la mia cara amica Acidella si è lasciata con il fidanzato, quindi per la mia immensa felicità siamo tornate in coppia.
La storica coppia.
EnneN e Acidella, le due zitelle più irriverenti della città.
A parte gli scherzi, da buona amica mi dispiace molto che Acidella soffra, ma è bello riavere indietro quell'amica che era sparita inghiottita da non so quale buco nero.
Sapete di che parlo, no? Le ragazze quando si fidanzano cambiano e lei lo aveva fatto in maniera radicale. Mi mancava da morire ridere con lei, la vera lei.
Fortunatamente è tornata e ora non ci resta che fare le nostre solite marachelle... anzi, abbiamo già iniziato! Le presto i miei vestiti, la trucco e lei in cambio mi acconcia i capelli e mi fa fare un sacco di risate.
Voglio convincerla molto presto a venire con me a fare shopping, così le faccio comprare qualche abito ultra-femminile e un bel paio di scarpe con il tacco alto... o meglio basso. E' già alta più di un metro e settantacinque, non voglio somigliare a Puffetta accanto a lei!
Mh, mi sa che corro troppo. Trasformare una ragazza "felpe e scarpe da ginnastica" in una "gonna corta e tacco" non sarà una cosa molto semplice. Senza contare che ride sempre della mia mania per le scarpe (dice che sono tutte uguali)... voglio vedere oggi quando arriverà da me e vedrà il mio ultimo acquisto! Si sbellicherà dalle risate.
Ma infondo è per questo che le voglio bene.
Ah, bella la vita quando hai qualcuno con cui ridere!

p.s. Ho messo la foto delle mie scarpe nuove perchè non le ha viste nessuno e volevo un parere... Non sono carine? Io amo la Iron Fist!

martedì 13 novembre 2012

E quando il cuore trema!

Io sono il mio peggior incubo.
No, non può essere.
No, non ora. Non ora che la mia vita da single va così bene, liscia come l'olio.
No, non dovevo incontrarli ora, questi occhi così dolci.
E' che quando il cuore trema, c'è poco da fare per tenerlo fermo!

domenica 4 novembre 2012

RICORDI CHE NON COMMUOVONO PIU'

C'era una volta un'estate, una macchina e una strada che ci portava a Riccione.
C'era una volta un ragazza che era diversa da quella che scrive adesso. Aveva i capelli scuri mossi da quel vento che entrava dal finestrino, tutto giù.
C'era un sole che illuminava la nostra pelle, gli occhi socchiusi per la troppa luce e quegli occhiali da sole Ray Ban che lui non mi avrebbe prestato nemmeno a costo della vita.
E c'era quella canzone che cantavamo tutti e due a squarciagola, sorridendo. Quella canzone che nella mia testa è tutt'ora la nostra canzone: no, lo so che non è d'amore. Ma io non ci posso fare niente, quando sento quelle note e quelle parole sono di nuovo la ragazza semplice e ingenua su quella Punto Bianca che sfreccia verso l'ennesimo week end di follie a Riccione.
Lui è di nuovo quel ragazzo "Così sfigato ma tanto tenero!", quello che mette sempre la polo viola e i calzoncini scozzesi abbinati, quello che quando aveva la camicia e i capelli fatti con il gel per me era perfetto, e mi faceva battere il cuore così forte... è così difficile pensare che sia esistito davvero.
Ricordo che da qualche parte c'è stata anche quella tenda per due arancione, quella comprata in saldo per due spicci al Risparmio Casa, dove non entrava nemmeno il più piccolo dei materassi e che non si chiudeva nemmeno del tutto, ma ci ha regalato tanti sorrisi.
C'erano una volta un sacco di sentimenti, c'erano nella tenda, nella macchina, nella sua camicia nera, nel suo gel, nel suo sorriso e nei miei capelli scuri. C'erano. C'erano nelle mie lacrime.
Quelle lacrime non riesco più a versarle, ora piango solo per il nervoso (difetto orribile), ma non per sentimento.
Ora, ora sono arida.

Ci ho pensato ieri, quando parlando con Acidella (che si è appena lasciata con il suo ragazzo), mi ha detto, con gli occhi illuminati:
"Dite quello che volete, ma a me, lui mi piaceva un sacco. Quando si metteva la camicia e la giacca io lo guardavo e pensavo, cavolo, e le gambe non mi reggevano più, ed era la mia morte".
EnneN, dì la verità, da quanto non sentivi parlare di questi sentimenti? Da tanto.
E così ho rivisto la carrellata di immagini di tutti i miei ex e il nodo in gola che mi veniva quando erano vestiti bene. Come arrossivo quando li guardavo e mi facevano rabbrividire. Poi mi è tornato in mente lui, Lo Stronzo. Era inevitabile.
Lui era stato tutti questo ogni santo giorno per un anno. Io pensavo "Cavolo" sempre, ogni volta che lo vedevo, anche appena uscito dal lavoro, impolverato e con quell'orribile cappellino a papalina. Era sempre la mia morte.
Adesso  non sono più capace nemmeno di commuovermi per questo.
Ora sono quella splendida bionda sempre truccata e vestita di tutto punto, che lascia scie sensuali di profumi firmati ma fredda, arida come il gelo.
Quella che finge di essere una svampita ochetta solo per riservare la sua intelligenza a chi la merita. Quella che calcola tutto.
E chi mi vede stenta a riconoscermi, e se mi guardo indietro anche io.
Sono felice da arida, non posso negarlo. Ma a sentire quelle parole... Mi sono sentita un mostro.
"Troppo cervello, troppo poco cuore".
Vorrei poter essere capace di riprovare un brivido del genere. Vorrei essere innamorata solo per un secondo, anche di uno che non mi vuole, non voglio qualcuno accanto a me, voglio solo la certezza di non essere atrofizzata, voglio solo sapere di poter sentire di nuovo dei sentimenti.
In un anno ne ho incontrati di ragazzi, ma non ho lasciato aprire la porta della mia anima a nessuno.
"Non ti innamorare di me" ho pensato più di una volta quando mi guardavano affascinati o quando capivo che mi volevano.
Essere un robot è stata la mia vera felicità, ho conquistato tanta fiducia nell'unica persona della quale non mi sono mai fidata: me stessa.
Ma mi chiedo se sarà possibile essere felici così per sempre.
Mah, forse mi lascio trasportare troppo nei discorsi di chi mi sta intorno! Oppure sono davvero guarita dal dolore? Ah, EnneN sei troppo filosofica!

sabato 3 novembre 2012

Farsi uno scoppiato senza scoppiare la coppia!!!

Il mio piano di fingere l'omosessualità per evitare le rotture di scatole è andato a farsi fottere altamente.
Rido troppo quando provo a dirlo, ed Esse che mi conosce da una vita sa benissimo che rido quando sparo cazzate, quindi mi ha sgamata al 100%. Senza contare che ieri sera... Bhè, ho fatto una cosa abbastanza cattiva. Mi sento molto in colpa, anche se non sono io che mi devo sentire così.
Insomma, io sono single! Posso fare quello che voglio con chi voglio... E' questo che amo della mia situazione. Chi è fidanzato, invece, dovrebbe stare con la propria ragazza... Non so se mi spiego.
Lui si chiama Emme ed è il fratello di Pingu, il fidanzato storico di Esse. In teoria è fidanzato da 4 anni, in pratica è in galera da 4 anni. Il gioiellino di ragazza che gli fa da carceriere, è una di quelle che solo a vederle ti viene da pensare: ma che cavolo c'ha questa qui di bello? Insomma è brutta per quanto è antipatica. Non la sopporta nessuno, compreso Emme e la sua famiglia, e vista la sua forma fisica snella (come un armadio a quattro ante) noi la chiamiamo correntemente Buzza.
Lei gli vieta di uscire con gli amici, di andare dove vuole, di riposare dopo il lavoro, di fare il ragazzo normale. No, deve sempre andare a casa sua a guardarla mentre lavora (fa le maglie a casa), così, senza far nulla, perchè di sesso non se ne parla proprio, come dell'uscire. Se sono liberi giocano a tris. Oppure guardano la tv. Oppure Emme deve fare delle commissioni per la matrona di Buzza.
Chiarito il soggetto sottolineo il fatto che questa LATRINA CON LE GAMBE, PRIVA DI FEMMINILITA' E CHE SCANSA LA BELLEZZA A FORZA, COSI' COME SCANSA LA SIMPATIA E L'INTELLIGENZA, HA OSATO DIRE CHE IO (IO!) SONO VOLGARE E INSOPPORTABILE.
Ora, io a suo confronto sono un magra e bella come una modella di Victoria's Secret, quindi sentire che osa dire una simile bestemmia mi ha mandata in bestia.
E il suo ragazzo, un esemplare carino e simpatico di ragazzo, è il tipo che a me può piacere.
Prendete una sera nella quale la Buzza è a casa e lui è riuscito a uscire con noi, prendete che è un VENERDI' SERA, prendete la mia mezz'ora di trucco e parrucco, i miei stivali sexy e Esse che mi assilla da una vita con il "fatti Emme ti prego, così lascia la Buzza", aggiungete un pò di attrazione e il gioco è fatto.
Corna pronte e servite.
Ma non è colpa mia! E' lui che ha baciato me! Oppure no? Oppure ci siamo baciati insieme?
Mah, va a capire, fatto sta che io glielo avevo detto: "Guarda che tu c'hai la fidanzata!", ma è successo lo stesso. So che è brutto, anche se la sua ragazza è antipatica.
Non sono ipocrita al massimo, sono soddisfatta perchè lei si crede meglio di me e io, bhè, io mi sono pomiciata il suo ragazzo, e se era per lui si andava anche più in là... ma so che solo le carogne fanno questo.
Finchè si tratta di far scoppiare la coppia prima di starci mi può andare bene, infondo in amore e in guerra tutto è lecito... Ma le corna non sono nel mio stile.
Mi sento una stronza di dimensioni epiche.
Baci e buon fine settimana!