Sto cercando di rimettermi in forma.
Sì, sì, lo so che lo fanno il 99% delle donne italiane, in questo momento, per un'unica ragione: l'impietosa prova costume.
Bhè, non io.
Ad essere sincera della prova costume non me importa molto, voglio solo tornare magra come una volta. Nell'ultimo anno e mezzo ho preso almeno 15 chili. Sono tornata ad essere proprio grassa!
Tutta colpa dell'alcol e delle cene a base di pasta col sugo piccante.
Eh! Purtroppo sono una buona forchetta.
"EnneN devi guardarti allo specchio e affrontare la realtà," mi sono detta "sei fuori forma".
Accettata questa dura verità, ho preso le scarpe da ginnastica (impolverate), mi sono infilata una tuta (stretta) e dopo quasi due anni, sono andata a camminare.
In realtà volevo andare a correre, ma non ho fiato e sono così sotto la media con la forma fisica che ho deciso di prendermela comoda e di iniziare camminando veloce. Poi, quando avrò fatto più fiato correrò.
Dio che imbarazzo! Ho un mal di muscoli impressionante e ho ricominciato a fare gli addominali e a camminare da meno di una settimana.
Spero solo di non mollare... voglio riuscire a correre 5 chilometri. E ad indossare la mia cara vecchia 44. O magari arrivare ad una 42.
La cosa buffa è che non mi sono nemmeno messa a dieta, voglio cambiare il mio stile di vita intero.
Ho solo deciso di rinunciare alle schifezze e alle cose supergrasse come facevo quando mi tenevo in forma.
Quindi addio birra, addio vino, addio torte, addio patatine, addio cioccolatini e addio anche a tutto quello che è fritto, burroso e oleoso.
Se ci sono riuscita una volta, posso farcela anche ora.
Riuscirà un'amante del cioccolato come me, a rinunciarvi per uno stile di vita sano?
domenica 29 aprile 2012
lunedì 23 aprile 2012
domenica 15 aprile 2012
Dimostrare maturità di sabato sera.
"EnneN ti prego non farlo!"
La voce allarmata della mia amica Esse sembrava lontana, mentre il sangue mi saliva al cervello.
Dio, quello era troppo, La Bufala cercava le botte. Di nuovo.
Eravamo appena arrivati davanti al pub che siamo soliti frequentare e ce ne stavamo davanti alla grande porta di vetro, i ragazzi volevano fumare una sigaretta prima di entrare. La presenza di quell'essere immondo e della sua ragazza mi era subito saltata all'occhio, ma non credevo che lei mi avrebbe provocata così.
Pochi secondi prima si era girata verso di me e facendo la voce stridula, come per prendermi in giro, sibilò un "Ciao" accompagnato dalla manina che compieva il gesto.
Lo Stronzo le aveva intimato di smetterla ma se non fosse stato per le parole di Esse le avrei strappato tutti i capelli dalla testa.
"Guardami!", disse poi, capendo che non ero più lucida "Lasciala stare, è una cretina. Se una di 24 anni ostenta tanto la sua maturità comportandosi così, mostrale che sei superiore. Io so che tu lo sei".
Lì per lì non risposi, trattenendo a stento le lacrime di frustrazione.
Guardai di sottecchi attraverso il vetro, La Bufala stava giocando a freccette, sentendosi maledettamente fica. Si capiva da come si poneva. L'unica parola con cui poteva essere descritta era "ridicola": con un culo largo come il suo io non mi sarei mai messa addosso una mini gonna stretta e così striminzita che non le copriva nemmeno del tutto le chiappe (ringraziamo Dio per l'invenzione dei fuseaux opachi!) e, tesoro, se sei grassa non puoi vestirti di bianco! E' un colore impietoso! Queste sono le regole basilari dello stile!
Evidentemente lei amava ignorarle, visto che anche la sera che mi aveva umiliato era vestita di quel colore.
Ricordavo le sue parole come se fossero marchiate a fuoco sulla mia pelle: "Sei stata solo una svuota palle per lui!". Sì, lo sono stata per un anno, ma solo perchè sono stata così stupida da credere che mi volesse bene.
Evidentemente mi sbagliavo, perchè lui, Lo Stronzo, aveva lasciato che mi venissero dette cose orribili e false, senza dire nulla a mio favore, anzi, annuiva e puntava il dito contro di me, senza pudore.
Io l'avevo curato per un anno, mi ero presa cura di lui e di tutte quelle ferite che LEI aveva provocato. Ma forse non ero così importante come credevo, per lui.
Me ne stavo in silenzio ad accusare i colpi che loro mi infierivano, preferendo perdere la faccia più che il mio essere una signora. Le mie amiche, quelle vere, tentavano di difendermi e di farmi parlare, anche loro stupite dal coraggio maligno che stava dimostrando Lo Stronzo.
Quella sera il mio cuore era stato spezzato, ma ormai è passato tanto tempo.
"Non posso permetterle di trattarmi così, farei la figura della scema!" risposi poi, tornando alla realtà.
"No, saresti solo più intelligente. Ti starò dietro tutta la sera e se proverà a dire altro la faccio tacere io".
La faccia di Esse si era fatta seria e minacciosa, quindi decisi di fare a modo suo.
Con un ultimo respiro profondo per farmi coraggio, entrai nel pub, facendo iniziare la serata.
Andò tutto liscio e dopo essermi scolata due birre non sentivo nemmeno il nervosismo.
Lasciai passare tutto, anche quando La Bufala quasi non mi bruciò i pantaloni con la sigaretta.
Se lei a 24 anni non capisce nulla non vuol dire che io a 20 devo essere una bambina, proprio come lei. Poi è solo una questione di tempo, so che se ne andrà di nuovo, lasciandolo per un altro come aveva fatto la prima volta. Allora non dovrò più vederla.
Ma aldilà del fatto che ero orgogliosa di come mi stavo comportando, l'unica cose che mi frullava in testa era: "Cristo, quella gonna è proprio orribile".
La voce allarmata della mia amica Esse sembrava lontana, mentre il sangue mi saliva al cervello.
Dio, quello era troppo, La Bufala cercava le botte. Di nuovo.
Eravamo appena arrivati davanti al pub che siamo soliti frequentare e ce ne stavamo davanti alla grande porta di vetro, i ragazzi volevano fumare una sigaretta prima di entrare. La presenza di quell'essere immondo e della sua ragazza mi era subito saltata all'occhio, ma non credevo che lei mi avrebbe provocata così.
Pochi secondi prima si era girata verso di me e facendo la voce stridula, come per prendermi in giro, sibilò un "Ciao" accompagnato dalla manina che compieva il gesto.
Lo Stronzo le aveva intimato di smetterla ma se non fosse stato per le parole di Esse le avrei strappato tutti i capelli dalla testa.
"Guardami!", disse poi, capendo che non ero più lucida "Lasciala stare, è una cretina. Se una di 24 anni ostenta tanto la sua maturità comportandosi così, mostrale che sei superiore. Io so che tu lo sei".
Lì per lì non risposi, trattenendo a stento le lacrime di frustrazione.
Guardai di sottecchi attraverso il vetro, La Bufala stava giocando a freccette, sentendosi maledettamente fica. Si capiva da come si poneva. L'unica parola con cui poteva essere descritta era "ridicola": con un culo largo come il suo io non mi sarei mai messa addosso una mini gonna stretta e così striminzita che non le copriva nemmeno del tutto le chiappe (ringraziamo Dio per l'invenzione dei fuseaux opachi!) e, tesoro, se sei grassa non puoi vestirti di bianco! E' un colore impietoso! Queste sono le regole basilari dello stile!
Evidentemente lei amava ignorarle, visto che anche la sera che mi aveva umiliato era vestita di quel colore.
Ricordavo le sue parole come se fossero marchiate a fuoco sulla mia pelle: "Sei stata solo una svuota palle per lui!". Sì, lo sono stata per un anno, ma solo perchè sono stata così stupida da credere che mi volesse bene.
Evidentemente mi sbagliavo, perchè lui, Lo Stronzo, aveva lasciato che mi venissero dette cose orribili e false, senza dire nulla a mio favore, anzi, annuiva e puntava il dito contro di me, senza pudore.
Io l'avevo curato per un anno, mi ero presa cura di lui e di tutte quelle ferite che LEI aveva provocato. Ma forse non ero così importante come credevo, per lui.
Me ne stavo in silenzio ad accusare i colpi che loro mi infierivano, preferendo perdere la faccia più che il mio essere una signora. Le mie amiche, quelle vere, tentavano di difendermi e di farmi parlare, anche loro stupite dal coraggio maligno che stava dimostrando Lo Stronzo.
Quella sera il mio cuore era stato spezzato, ma ormai è passato tanto tempo.
"Non posso permetterle di trattarmi così, farei la figura della scema!" risposi poi, tornando alla realtà.
"No, saresti solo più intelligente. Ti starò dietro tutta la sera e se proverà a dire altro la faccio tacere io".
La faccia di Esse si era fatta seria e minacciosa, quindi decisi di fare a modo suo.
Con un ultimo respiro profondo per farmi coraggio, entrai nel pub, facendo iniziare la serata.
Andò tutto liscio e dopo essermi scolata due birre non sentivo nemmeno il nervosismo.
Lasciai passare tutto, anche quando La Bufala quasi non mi bruciò i pantaloni con la sigaretta.
Se lei a 24 anni non capisce nulla non vuol dire che io a 20 devo essere una bambina, proprio come lei. Poi è solo una questione di tempo, so che se ne andrà di nuovo, lasciandolo per un altro come aveva fatto la prima volta. Allora non dovrò più vederla.
Ma aldilà del fatto che ero orgogliosa di come mi stavo comportando, l'unica cose che mi frullava in testa era: "Cristo, quella gonna è proprio orribile".
venerdì 13 aprile 2012
La felicità porta fortuna.
La felicità porta fortuna.
Oddio, dirlo di venerdì 13 non è la cosa più convincente del mondo.
Oggi, dopo tanto tempo, ho ricevuto una bella notizia: ho trovato una famiglia ospitante per andare a fare la ragazza alla pari in Irlanda.
Cavoli, sono così eccitata! Me ne andrò dalla mia cittadina che sa di vecchio, dal mio lavoro che puzza di schifo e ho una gran voglia di fare un'uscita stile "Notte prima degli esami".
Nella mia fantasia mi vedo già davanti alla bella scrivania nuova di Crudelia DeMon in piedi, mentre le comunico che mi sciacquo dai cosiddetti. Posso anche sentire le parole della sua sviolinata grossolana e piena di parolacce buttate a casaccio (quella volgarotta si sente giovanile a buttare le "scopate" e il "cazzo" in ogni 10 parole) mentre mi chiede perchè una gran brava operatrice come me, se ne va.
"Signora DeMon," sarà la mia risposta " me ne vado perchè nella vita aspiro di più. Voglio avere un lavoro vero, delle esperienze vere e non passare le mie giornate a venire sfruttata da un'alcolizzata di mezza età come lei". A quel punto prenderò la porta, e mi libererò del peso di essere trattata come un'animale.
Ma, pensandoci bene...
"Ah, Signora, un'ultima cosa: il biondo le sta davvero male e tenere i cani in ufficio è di cattivissimo gusto".
Via, fuori da quel call centre può iniziare la mia vita vera... Ma ancora manca qualche mese, quindi è meglio fare buon viso a cattivo gioco.
Conterò i giorni che mancano e nell'attesa perfezionerò il mio discorso di addio.
Eh, sì, essere felici porta ancora più felicità!
Buon week-end a tutti!!!
Oddio, dirlo di venerdì 13 non è la cosa più convincente del mondo.
Oggi, dopo tanto tempo, ho ricevuto una bella notizia: ho trovato una famiglia ospitante per andare a fare la ragazza alla pari in Irlanda.
Cavoli, sono così eccitata! Me ne andrò dalla mia cittadina che sa di vecchio, dal mio lavoro che puzza di schifo e ho una gran voglia di fare un'uscita stile "Notte prima degli esami".
Nella mia fantasia mi vedo già davanti alla bella scrivania nuova di Crudelia DeMon in piedi, mentre le comunico che mi sciacquo dai cosiddetti. Posso anche sentire le parole della sua sviolinata grossolana e piena di parolacce buttate a casaccio (quella volgarotta si sente giovanile a buttare le "scopate" e il "cazzo" in ogni 10 parole) mentre mi chiede perchè una gran brava operatrice come me, se ne va.
"Signora DeMon," sarà la mia risposta " me ne vado perchè nella vita aspiro di più. Voglio avere un lavoro vero, delle esperienze vere e non passare le mie giornate a venire sfruttata da un'alcolizzata di mezza età come lei". A quel punto prenderò la porta, e mi libererò del peso di essere trattata come un'animale.
Ma, pensandoci bene...
"Ah, Signora, un'ultima cosa: il biondo le sta davvero male e tenere i cani in ufficio è di cattivissimo gusto".
Via, fuori da quel call centre può iniziare la mia vita vera... Ma ancora manca qualche mese, quindi è meglio fare buon viso a cattivo gioco.
Conterò i giorni che mancano e nell'attesa perfezionerò il mio discorso di addio.
Eh, sì, essere felici porta ancora più felicità!
Buon week-end a tutti!!!
sabato 7 aprile 2012
Le donne sono sceme.
La mia criticità mi porterà alla pazzia, ne sono certa.
Mi sento una Madame Bovary al contrario, che invece di cercare la parte più romanzata della sua vita e innalzarla, trovo in qualsiasi cosa il realismo più terra terra, senza abbandonarmi mai ai sogni romantici.
Ed è proprio per questa bella ragione che sono arrivata alla conclusione espressa nel titolo di questo post: le donne sono sceme.
Noi donne siamo sceme.
E se lo dico io, che ho sempre amato essere donna e ho sempre pensato che fossimo una delle cose più belle della natura divina, bhè allora c'è da preoccuparsi.
Ma, amiche mie, prima di offendervi lasciatemi spiegare.
L'altra sera guardavo "Sex and the city" il film, e alla fine mi sono vergognata profondamente di essere una donna.
Nessuna di noi dovrebbe permettere una cosa simile.
Diamine Carrie! Quell'idiota ti lascia all'altare e tu dopo un anno che non lo vedi ti butti tra le sue braccia al primo sguardo? Che razza di romanticismo è questo? Non dico che l'amore non sia fatto di periodi di riflessione o cose simili, ma non è possibile lasciarsi prendere per il culo così!
Mi è sembrato denigrante che una donna dicesse di sì alla proposta di matrimonio fatta da uno che l' ha lasciata all'altare un anno prima. Proprio in quel momento ho avuto la delucidazione più importante della mia vita: il problema delle donne, quello che ci rende sceme, è il maledetto vizio di far girare tutto attorno ad un uomo! Le donne si innamorano di un uomo e perdono l'amore che hanno per sè stesse.
Ecco ragazze, l'errore più grande è questo! Ricordate che non ci sarà mai nella vostra vita qualcuno di importante quanto voi stesse. La verità è che quando ci si abbandona per un uomo lo abbiamo lasciato vincere e gli abbiamo permesso di carpire la cosa più bella che possediamo: la nostra forza sensibile.
A questo punto, care mie, smettiamo di sbavare e perdere la testa per il primo che ci dice due belle paroline e impariamo a non lasciarci mai togliere l'indipendenza. Molte di noi non troncano storie che le soffocano solo per la paura di stare sole, oppure, per lo stesso motivo stanno con ragazzi che non amano o che non le amano, facendosi prendere per oggetti. L'amore che finisce non interrompe la vita, credetemi. Il cielo rimane sopra la vostra testa, il mare non vi inghiotte e, soprattutto, non perdete la felicità o il sorriso, dopo un pò tornano anche loro. Anche se avete paura dite di no per dignità, quando ci vuole, altrimenti ve ne pentirete (esperienza personale).
Si vive bene anche senza un uomo, soprattutto se ci fa soffrire.
E se proprio vi sentite sole e perdute, potete sempre comprare un grazioso cagnolino!
Mi sento una Madame Bovary al contrario, che invece di cercare la parte più romanzata della sua vita e innalzarla, trovo in qualsiasi cosa il realismo più terra terra, senza abbandonarmi mai ai sogni romantici.
Ed è proprio per questa bella ragione che sono arrivata alla conclusione espressa nel titolo di questo post: le donne sono sceme.
Noi donne siamo sceme.
E se lo dico io, che ho sempre amato essere donna e ho sempre pensato che fossimo una delle cose più belle della natura divina, bhè allora c'è da preoccuparsi.
Ma, amiche mie, prima di offendervi lasciatemi spiegare.
L'altra sera guardavo "Sex and the city" il film, e alla fine mi sono vergognata profondamente di essere una donna.
Nessuna di noi dovrebbe permettere una cosa simile.
Diamine Carrie! Quell'idiota ti lascia all'altare e tu dopo un anno che non lo vedi ti butti tra le sue braccia al primo sguardo? Che razza di romanticismo è questo? Non dico che l'amore non sia fatto di periodi di riflessione o cose simili, ma non è possibile lasciarsi prendere per il culo così!
Mi è sembrato denigrante che una donna dicesse di sì alla proposta di matrimonio fatta da uno che l' ha lasciata all'altare un anno prima. Proprio in quel momento ho avuto la delucidazione più importante della mia vita: il problema delle donne, quello che ci rende sceme, è il maledetto vizio di far girare tutto attorno ad un uomo! Le donne si innamorano di un uomo e perdono l'amore che hanno per sè stesse.
Ecco ragazze, l'errore più grande è questo! Ricordate che non ci sarà mai nella vostra vita qualcuno di importante quanto voi stesse. La verità è che quando ci si abbandona per un uomo lo abbiamo lasciato vincere e gli abbiamo permesso di carpire la cosa più bella che possediamo: la nostra forza sensibile.
A questo punto, care mie, smettiamo di sbavare e perdere la testa per il primo che ci dice due belle paroline e impariamo a non lasciarci mai togliere l'indipendenza. Molte di noi non troncano storie che le soffocano solo per la paura di stare sole, oppure, per lo stesso motivo stanno con ragazzi che non amano o che non le amano, facendosi prendere per oggetti. L'amore che finisce non interrompe la vita, credetemi. Il cielo rimane sopra la vostra testa, il mare non vi inghiotte e, soprattutto, non perdete la felicità o il sorriso, dopo un pò tornano anche loro. Anche se avete paura dite di no per dignità, quando ci vuole, altrimenti ve ne pentirete (esperienza personale).
Si vive bene anche senza un uomo, soprattutto se ci fa soffrire.
E se proprio vi sentite sole e perdute, potete sempre comprare un grazioso cagnolino!
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